Immagini, Suoni e Colori della Maremma.
Certo, i segni e i colori sono comuni a tutte le civiltà.
La vita che emana ogni reperto è intrisa di forza ed equilibrio di antiche genti.
Il segno arcaico dei manufatti e delle necropoli
– catarsi degli accadimenti quotidiani alla memoria dei defunti –
si annoda e s’interseca con le rigogliose dune del paesaggio.
La “vita” degli antichi etruschi trasuda da angoli e spigolature segniche moderne; fierezza di un popolo orgoglioso e restio alle ingerenze delle altre civiltà, senso della vita e della morte, lingua con fonemi e grafemi propri, retaggio, oggi, nell’aspirazione di certe consonanti, canopi, specchi e antefisse capolavori di grande bellezza ed espressività, sono lievito e propaggine di una civiltà mai finita nel rincorrersi del tempo e degli uomini.
Una curiosità “nuova” ed una forza ancestrale spinge il Pittore sannita, accomunato dallo stesso orgoglio etrusco, a vivere, con i suoi colori ed i suoi segni, emozioni, spazi, manufatti, paesaggi, elementi decorativi e grafemi.
I colori suonano motivi antichi.
La vita sprigiona fatue rappresentazioni.
Equilibrio quadratico e sezione aurea dello spartito compositivo.
Il mistero svelato della vita di ieri con le tessiture grafiche dell’oggi:
impressionismo, nuovo figurativo, gestualità di segni e colori …
Equilibrio dinamico di note e colori musicali.
“…Colorando la Maremma ho incontrato gli Etruschi…”
Hanno testimoniato, tra gli altri, G. Scotti e L. Meccariello.